STEP #23 LA COSA NELLA LETTERATURA


La figura del bicchiere di vino, spesso viene ripresa in alcuni tratti della letteratura. 
Tra i primi troviamo proprio il romanzo di Alessandro Manzoni, dove nel capitolo 16 il bicchiere di vino appare come simbolo dell'osteria e si fa largo tra i discorsi delle persone che vi ritrovano, compreso Renzo uno dei protagonisti. 
" Ben trovati.
- Avete fatto buon viaggio?
- Bonissimo; e voi altri, come state?
- Bene, bene. Che nuove ci portate di Milano?
- Ah! ecco quelli delle novità, - disse il mercante, smontando, e lasciando il cavallo in mano d'un garzone. - E poi, e poi, continuò, entrando con la compagnia, - a quest'ora le saprete forse meglio di me.
- Non sappiamo nulla, davvero, - disse più d'uno, mettendosi la mano al petto.
- Possibile? - disse il mercante. - Dunque ne sentirete delle belle... o delle brutte. Ehi, oste, il mio letto solito è in libertà? Bene: un bicchier di vino, e il mio solito boccone, subito; perché voglio andare a letto presto, per partir presto domattina, e arrivare a Bergamo per l'ora del desinare. E voi altri, - continuò, mettendosi a sedere, dalla parte opposta a quella dove stava Renzo, zitto e attento, - voi altri non sapete di tutte quelle diavolerie di ieri?
- Di ieri sì.
- Vedete dunque, - riprese il mercante, - se le sapete le novità. Lo dicevo io che, stando qui sempre di guardia, per frugar quelli che passano...
- Ma oggi, com'è andata oggi?
- Ah oggi. Non sapete niente d'oggi?
- Niente affatto: non è passato nessuno.
- Dunque lasciatemi bagnar le labbra; e poi vi dirò le cose d'oggi. Sentirete -. Empì il bicchiere, lo prese con una mano, poi con le prime due dita dell'altra sollevò i baffi, poi si lisciò la barba, bevette, e riprese "

Alessandro Manzoni " Promessi Sposi" - Capitolo XVI 


Renzo giunge a Gorgonzola prima di sera e qui decide di cenare in un'osteria, andando incontro a un uomo che si avvicina alla locanda: è un mercante milanese, che è solito pernottare in quell'osteria. Il mercante beve un bicchiere di vino, quindi si accinge a raccontare ciò che sa ottenendo l'attenzione di tutti i presenti, incluso Renzo che ascolta ogni cosa simulando indifferenza, mentre continua il suo pasto seduto all'altro capo del tavolo.



Oltre che in alcuni poemi letterari, il bicchiere di vino è visto come ispirazione alla poesia di alcuni famosi compositori italiani. 


Giovanni Pascoli (1855 – 1912) è uno dei grandi nomi della poesia italiana, importante per la sua poetica del fanciullino e per la caratteristica di saper creare una dimensione intima, quotidiana, quasi infantile della scrittura in versi. La prima raccolta poetica, Myricae,canta la natura protagonisti sono quadri di vita campestre, il lavoro nei campi e nelle vigne, la vita contadina con i suoi momenti conviviali. Come in queste liriche che cantano, con accenti malinconici, di feste e di vino.
Come riporta la poesia qui sotto, il bicchiere da vino rosso è al centro del discorso: 

CONVIVIO 

O convitato della vita, è l'ora. 

Brillino rossi i calici di vino, tu ne' bramoso più, ne' sazio ancora, lascia il festino. 

Splendano d'aurea luce i lampadari, 

fragrante la rosa e il timo. 

Sorrida in cerchio tuttavia di cari

capi il banchetto 

Tu sorgi e ... Triste, su la mensa ingombra 

delle morenti lampade lo svolo 

lugubre, lungo. 

Triste errar nell'ombra 

ultimo e solo. 

La scena descritta si presenta ancora una volta come immagine della felicità, simboleggiata proprio dal ricco banchetto che si sta tenendo, nel quale sono simbolo proprio i calici con il vino rosso. 
Verso la fine il tema dell'allegria sembra disperdersi però, un evidente segno riconoscitivo dell'autore che rimanda al tema della solitudine e della morte. 

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